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Gioventù Nazionale e il 50ennale di Jan Palach

Proponiamo un articolo scritto da Tommaso de Brabant per Giovani a Destra e, da questi, lasciato nel cassetto senza rispondere.

Jan Palach martire europeo

 

Gioventù Nazionale Lombardia ricorda il sacrificio dell’eroe cecoslovacco

 

 

 

Quello di sabato 19 è stato un doppio appuntamento per le sezioni lombarde di Gioventù Nazionale.

 

L’occasione era il 50ennale dal martirio di Jan Palach, lo studente cecoslovacco che si diede fuoco a 20 anni e mezzo a Piazza Venceslao, in piena Praga, per lanciare al mondo un estremo appello alla liberazione dall’occupazione delle truppe del Patto di Varsavia.

 

Il primo evento – il termine non è esagerato – è stato alle 15 in piazza IV Novembre a Sesto San Giovanni, per un presidio. Le sezioni di Milano, Magenta, Bergamo hanno costituito un folto raduno, con un notevole effetto coreografico: striscioni, bandiere del movimento, tricolori e il bandierone a due aste di Gioventù Nazionale Lombardia a incombere sul gruppo.

 

Col megafono hanno parlato Michele Russo del partito Fratelli d’Italia, Marco Alfonzo e Giuliano Polito del movimento giovanile. Sono poi stati scanditi alcuni cori (soprattutto il classico Europa-Nazione-Rivoluzione).

 

La tradizione politica di Sesto San Giovanni, città sino a pochi anni fa fieramente operaia, ora dormitorio per immigrati, immediatamente a nord di Milano, è notissima: si consideri allora che segnale sia stato il presidio di un movimento che discende dal Fronte della Gioventù, e che si appoggia a un partito che ha le sue radici nel MSI e il suo passato prossimo nel centrodestra. Tanto più eclatante l’occasione: ricordare un martire anti-comunista in quella che, nella sua epoca di maggior gloria, era chiamata (con un soprannome ormai trito) “la Stalingrado d’Italia”. Ancor più audace il gesto, in una città ancora tappezzata dai manifesti che per il giorno prima convocavano una “mobilitazione antifascista”, cui hanno risposto in mille, per impedire (in nome della democrazia) un evento di Casa Pound.

 

Due ore dopo, a Milano nella piazzetta San Carlo, tradizionale ritrovo della destra meneghina a pochi metri da San Babila, il raduno “istituzionale” di Fratelli d’Italia: agli interventi ancora via megafono della Santanché, di Paola Frassinetti, dei fratelli La Russa e di Fidanza è seguita una fiaccolata, andata-ritorno tra s. Carlo e il Duomo, fendendo la folla dello shopping al suono di “Ragazzi di Buda”.

 

Il sottoscritto ha osato il ritornello di “Amici del Vento”:

 

…torneremo Europa, lo promettiamo a te / Europa torneremo, uniti per te…

 

Il tema più ricorrente tra gli interventi succitati è stato il richiamo all’unione europea, che occupa le nazioni non militarmente come faceva l’URSS, ma con ricatti finanziari. L’esempio del sacrificio di Palach è una torcia che rischiara le tenebre di questa dittatura dei ragionieri: la speranza è che, fra i ragazzini che hanno riso di chi percorreva Corso Vittorio Emanuele con un cero, si sia acceso qualche bagliore di ribellione.

 

 

 

Tommaso de Brabant 21.I’19